28.3.07

METAL GEAR SOLID 4-GUNS OF THE PATRIOTS

Stamattina ho visto un bel pò di trailer del nuovo capitolo della mia serie videoludica preferita, "Metal Gear Solid" di Hideo Kojima. Per quei pochi che ancora non conoscessero la saga, che purtroppo non ha mai avuto la fama di altre serie come "Resident Evil" e "Tom Rider", si tratta di un gioco d'azione che a suo tempo fece epoca: la formula della saga è quella di simulare un'attività d'infiltrazione di un agente segreto in un teatro di guerra, dove l'eroe è solo e senza armi pesanti contro un esercuti addestratissimo. Io seguo la serie dal primo episodio per PSX... colgo l'occasione per recensire i capitoli di quest'epico capolavoro in quattro parti...


Metal Gear Solid (1998)
Primo episodio in 3d della saga iniziata nell'87 su Nintendo, è ritenuto uno dei più bei giochi di fattura giapponese per Playstation. Solid Snake, super-soldato geneticamente modificato, viene incaricato di penetrare nella base segreta di Shadow Moses, in Alaska, attaccata da un gruppo di forze speciali ribelli. La missione costituirà per Snake una vera e propria sfida che metterà a dura prova le sue capacità fisiche e psicologiche: un vero e proprio tour de force. Probbabilmente, nonostante i suoi nove anni, "MGS" è il capolavoro assoluto della saga: nonostante la grafica fosse molto più bassa rispetto agli standard giapponesi, l'epica trama, le splendide coreografie e l'ottimo score rendono questo gioco un'esperienza veramente emozionante. Indimenticabile. Voto: 10.


Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty (2002)
Al suo passaggio su PS2, il capolavoro di Kojima sorprende ancora. Due anni dopo Shadow Moses, Snake si è unito ad un gruppo di dissidenti politici che lotta con la forza contro la proliferazione della armi atomiche, e in particolare dei metal gear (giganteschi robot da guerra capaci di lanciare testate nucleari). Ma dopo una rovinosa operazione d'assalto ad un tanker sul fiume Hudson, Snake sembra morire nell'affondamento del naviglio. Qualche anno dopo, una stazione petrolifera alla foce dell'Hudson viene attaccata da un gruppo di terroristi: l'agente speciale Ryden viene fatto infiltrare nella struttura per sconfiggere il nemico. Ma, come al solito, la faccenda puzza molto più di quel che si possa intuire.
Come grafica, sonoro e giocabilità, "MGS 2" è ancora una volta un capolavoro, forse il miglior gioco per PS2 giapponese di quel periodo. Sorprende per la profondità del gioco, per i mille segretti nascosti e per i "tocchi d'artista" di Kojima. Delude un pò la trama, che molti hanno assimilato a quella di un fotoromanzo. Io mi sono sempre opposto a tali critiche, perché la trama e lo sviluppo narrativo (che permette che il giocatore prenda i controlli sia del caro e vecchio Snake sia di Ryden) sono molto complessi e non facili da sostenere, ma devo ammettere che in confronto al primo trovai più di un segmento di gioco troppo scontato per risultare credibile. COmunque l'azione e il coinvolgimento non mancano, in più alcune sequenze sono fantastiche. E poi, c'è Snake formato "MGS1" con la grafica next-generation!! Voto: 9-.

Metal Gear Solid 3: Snake Eater (2005)
Più che un (atteso) sequel di "MGS2", il terzo capitolo della saga è un prequel ambientato negli anni '60, in piena guerra fredda, dove il "padre" di Snake, il leggendario Big Boss, viene spedito in Unione Sovietica per distruggere una fazione dell'Armata Rossa che ha occupato una inespugnabile fortezza fra le montagne del sud della Russia. Toccherà al "primo Snake" trovare una soluzione all'esplosiva vicenda.
Il terzo capitolo della serie è probbabilmente il più curato ideologicamente, il più simbolico, il più approfondito dal punto di vista realistico per il suo spessore storico. QUi l'approccio è "alla Rambo": Snake non si infiltra più in fortezze inespugnabili, bensì in una giungla fitta e terribile. Così il gioco ha elevato di molto la sua difficoltà, rendendo a mio parere meno godibile l'avventura. L'ho finito una volta sola, contro le trenta che ho finito "MGS2" e le tre di "MGS1", non mi attrae molto, forse perché ero talmente eccitato per il vedere come sarebbe proseguita la saga dopo il secondo capitolo che questa scelta del prequel mi è rimasta un pò indigesta... comunque bello. Voto: 8.

Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots (2006)-Aspettative
Le varie notizie e i video lasciano trapelare un'esperienza di gioco intensa molto più degli altri episodi: la vicenda (non ancora nota) si svolgerà in Medio Oriente, durante una situazione bellica particolarmente concitata. Si ritorna a comandare Snake (invecchiato a causa di una malattia genetica), ed assieme a lui tornano parecchi personaggi del primo e del secondo capitolo. Meno male: uno dei punti deboli di "MGS 2" e "MGS 3" era che i personaggi principali del primo episodio, il più emozionante, erano (quasi) completamente assenti ad eccezione di Snake. QUindi, punto a favore. Secondo, le scene di gioco sono entusiasmanti: si combatte sia con SNake sia con RYden, in un paesaggio desertico che ricorda l'Iraq (si aspettano commenti e metafore politiche in abbondanza, come tradizione della serie) . In più, compariranno dei "Metal Gear" d'assalto che combatteranno in squadra contro il protagonista, e vi saranno gustosi gadget come una tuta d'assalto che assume il colore dell'ambiente attorno al protagonista. Speriamo sia un'erede all'altezza della mitica "mimetica ottica"! Comunque, se la storia sarà bella come quella del primo, probbabilmente "MGS4" sarà il capolavoro definitivo di Kojima. Appuntamento su PSX3!!

Oggi è il mio compleanno: 18!!!!!!!

Oggi divento maggiorenne. Sicuri che non si siano sbagliati? Un maggiorenne non sarebbe folle come il sottoscritto. Vabbé, dato che il dubbio rimane, io intanto continuò a mangiarmi la torta che le mie migliori amiche mi hanno portato cinque minuti fa, e imprimo la mia felicità di essere arrivato ad oggi (dopo tante, tante fatiche...) in questo splendido paesaggio scozzese (la Scozia è "la mia nazione preferita"!) Oggi sarà una lunga giornata. Intanto, un abbraccio a tutti quelli che mi vogliono bene e leggeranno il blog, e scusate per l'eccesso di sentimentalismo!!

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18.3.07

La crisi della cultura popolare.

Ieri mattina sono andato in gita con la scuola, a vedere quello che mi avevano accennato essere un "concerto multimediale", e che si è rivelato uno splendido spettacolo che aveva per tema il collegamento fra cinema, computer grafica e musica.

Durante l'incontro si è parlato ampiamente di "The Matrix" dei Wachowsky Brothers (film a cui sono particolarmente devoto) e di Stanley Kubrick: a metà dell'incontro, costituito da una serie di spezzoni, da un gruppo rock che suonava in diretta le canzoni legate ad alcuni famosi film (anche i Pink Floyd!!) e da una voce narrante che personalmente ho apprezzato per completezza e profondità, ero assolutamente estasiato. Ho pensato che finalmente la scuola non si preoccupa più solo della cultura "aurea", "antica", ma anche della cultura popolare, quella che tanto mi piace, importante quanto quella costituita dalla grande letteratura e dalla grande arte. Per me cultura "aurea" e cultura "pop" DEVONO coesistere, la cultura non può cristallizzarsi, la cultura và avanti, si evolve, e se due secoli fa Wagner o Beethoven erano cultura, allora oggi anche i "Pink Floyd" o gli "Aerosmith" lo sono. La cultura va a avanti, racconta i sentimenti del popolo nell'età contemporanea; per questo non possiamo, ad esempio catalogare tutto il rock come negativo perché non conforme al metodo di Wagner, Chopin o Mozart (come invece fà la maggioranza della classe intellettuale italiana...)!

Purtroppo oggi in Italia accadono due fenomeni in merito alla cultura pop. Due esempi dall'incontro di ieri, uno per ognuna delle cagioni che non permette l'espressione della nostra cultura:

1)Ieri eravamo sei classi, alcune del Liceo e altre dell'istituto di Ragioneria di Bracciano. Ora, gli stessi giovani che vanno in giro a dire che la musica rock e pop è uno sballo, che è un importante strumento di comunicazione, davanti a "The Wall" dei "Pink Floyd", suonata tra l'altro DA DIO, sono rimasti assolutamente imperturbabili, prendendo anzi in giro quella che ritengono "musicaccia". E quando hanno fatto vedere "Matrix" e "Braveheart", si sono messi a riderci sopra. Questo è indice che la mia generazione non vuole la libertà d'espressione attraverso i media del terzo millennio, non gli basta più: vuole l'assoluta mediocrità, l'assoluta assenza di riferimenti culturali in nome del divertimento totale.

2)D'altro canto, segnalo che un mio caro amico, che è cresciuto nell'ambiente della musica "colta" (suona il violino), durante l'esecuzione di brani alla base della cultura musicale degli ultimi trent'anni, ha apertamente fischiato e snobbato tutto ciò che era "nuovo" rispetto ai classici come Beethoven o Mozart, dichiarando: "Questa non è cultura, è monnezza", dimostrando così quella cristallizzazione della cultura colta di cui accennavo prima.

Concludendo, con i due esempi vorrei dimostrare come diventa sempre più difficile oggi fare cultura popolare. Fare cultura popolare, oltretutto, è l'unico modo che le generazioni future hanno per dimostrare i propri ideali, i propri disagi e le proprie paure. Questo sacrosanto diritto è calpestato da coloro che vanno ancora in giro a dire che "thriller e horror sono generi "impuri", che la musica leggera dovrebbe essere soppressa, che il cinema del terzo millennio è solo "un ammasso di effetti speciali". QUesta gente dimentica che se tutto ciò che attaccano potrà anche essere a volte un ammasso di imput senza senso (come sembra guardando un film di Michael Bay, direi), per una restante percentuale è l'unico modo che registi, scrittori e musicisti hanno per raccontare disagi e paure di questo nostro povero mondo. E poi ci lamentiamo perché in Italia non abbiamo un cinema di genere...

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8.3.07

Ho completato la bozza.


La prima stesura de "I Giorni della Fenice" è completata. E' venuta bene, forse anche meglio di quello che avrei sperato. Al momento, sembra che abbia il filo logico. Ora al via la fase di revisione, che vorrei continuare sino alla fine della scuola. Sono soddisfatto.

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