21.12.06

RAPIDAMENTE su RaiDUe

RAPIDAMENTE

Il terzo episodio di “Crimini” è diretto da due dei più particolari registi sullo scenario italiano, i Manetti Bros, e tratto da un racconto del grande Carlo Lucarelli, con un cast eterogeneo ma di sicuro valore. Stavolta siamo a Bologna, città natale del papà de “L’ispettore Coliandro”, alle prese con un affaraccio di spie e killer...







TRAMA. Quattro protagonisti, personaggi simmetricamente collegati fra loro: Elisa, giovane ricercatrice chimica, Marco, buttafuori buono ma affetto da una tremenda emicrania (il personaggio migliore, secondo me), De Velos, un killer professionista tanto freddo quanto elegante ed educato, e la sua aiutante, la micidiale Vesna.

Quando De Velos e Vesna si mettono a cercare Elisa per costringerla ad alterare importanti ricerche scientifiche, la giovane e inesperta ragazza di buona famiglia è costretta a fuggire, e sul suo cammino si mette Marco, segretamente innamorato di lei, che tenta disperatamente di salvarla. Comincia così una caccia senza tregua, in luoghi veramente evocativi.

CRITICA PERSONALE: i Manetti bros e Lucarelli alla seconda collaborazione dopo il felice binomio di “Coliandro” regalano un divertente esempio di gangster-movie che, com’è tradizione, non manca di omaggiare i grandi film del genere. La regia dei Manetti conduce vorticosamente lo spettatore nella fuga (meno velocemente di quanto il titolo non dica), divertendo e concedendosi lampi di genio come le citazioni di “The Matrix”. Come sempre, la sceneggiatura di Lucarelli è molto buona e affascinante, scritta da chi di storiacce ne sa qualcosa. Un thriller/gangster avvolgente e appassionante, con un’interessante impostazione “fumettistica”: proprio quello che ti aspetteresti dai Manetti. Eppure, è proprio questa dimensione a fare di “Rapidamente” il meno riuscito rispetto ai tre prodotti andati finora in onda. Se da un lato il thrilling e la suspance non mancano, è anche vero che Tarantino e Rodriguez sono dietro l’angolo, e che la storia, tutto sommato, non gode della massima originalità. I personaggi sono ben delineati, ma alla fine rimangono “tipi da noir”, personaggi di un lungo cartoon in carne-ed-ossa. Un film alla Manetti, divertente, veloce, transgenere, con una buona sceneggiatura, ma che di certo non pretende di arrivare alle crude riflessioni sulla realtà oscura della quotidianità condotte da Camilleri e da De Silva. Da vedere, comunque. Voto: 7.

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