7.12.06

TROPPI EQUIVOCI su Rai Due.

E’ bello vedere che, a poca distanze dal fortunato esperimento di “Coliandro”, Raidue sia tornata sulla strada del giallo/noir all’italiana così in fretta. Ieri sera, infatti, è cominciata la serie di “Crimini”, nuovo prodotto televisivo prodotto dalla Rai assieme alla Rodeo Drive Production. Una serie di film per la TV composta da singoli film, singole storie che si pongono l’interessante obbiettivo di raccontare varie località dell’Italia di oggi attraverso storie di poliziotti, omicidi e spie. Ogni racconto è tratto dal racconto di un grande esponente della letteratura poliziesca nostrana (Camilleri, Lucarelli e Faletti per citare i più importanti). E dunque, partiamo con la prima storia, “Troppi equivoci”, scritta da Andrea Camilleri, con Beppe Fiorello (bravino, non c’è che dire) e Antonio Catanìa.

TRAMA: Catania, Sicilia. Bruno Costa è un bravo ragazzo, che fa l’idraulico per guadagnarsi da vivere. Un giorno, uno dei tanti giorni della sua odiata vita lavorativa, si reca a causa di una cliente, Anna Zanchi, per ripararle un guasto. Colpo di fulmine: Anna è una bellissima e colta traduttrice toscana che ha in comune con Bruno la passione per la letteratura. I due si amano fin da subito, e molto. Una sera Bruno porta Anna sul mare, a cena fuori, e lì un cameriere comincia a chiamare un certo signor “Bruno Zanchi” (nome di Bruno+cognome di Anna). Un po’ perché brillo, un po’ perché felice, Bruno risponde al telefono con fare scherzoso. La minacciosa voce dell’interlocutore è solo un prologo alla terribile storia di omicidi che quella telefonata innescherà. Infatti, la mattina dopo, mentre Bruno è a lavorare, un sicario della mafia entra a casa di Anna, la tortura per farsi dare informazioni e poi la ammazza. Bruno, affranto dalla perdita della sua donna, intraprende una caccia agli assassini, scatenando una guerra contro la mafia epica e crudele.

CRITICA PERSONALE Ora, a mio parere, “Troppi Equivoci” è un piccolo capolavoro. La sceneggiatura di ferro tratta da Camilleri è una splendida riflessione sul destino e sugli equivoci: se Bruno non avesse risposto con fare ironico a quella telefonata, probabilmente Anna non sarebbe mai morta. E Anna la si rimpiange: è un personaggio ben caratterizzato, una toscana colta e di buona famiglia, tenera, a cui ci si affeziona senza problemi. “Troppi Equivoci” innesta la sua tensione poliziesca sulla storia d’amore andata in frantumi così tragicamente, creando un’atmosfera di disperazione, rabbia e paura degna del miglior Micheal Mann (che è sempre punto di riferimento). Infatti, si possono rivelare, negli intenti degli autori, alcuni influssi di “Collateral”: il destino che si prende gioco degli uomini, il desiderio di riscatto/vendetta/giustizia e, soprattutto, del desiderio di riscatto. In questa storiaccia di mafia, gangster, sicari e amori spezzati, si incontra la splendida poetica “neoclassica” di Camilleri, che riprende suggestioni e temi anche dalla mitologia classica. La regia è puntuale e appassionante, regala buone scene d’azione e molte sequenze appassionanti. Dialoghi molto buoni, colonna sonora straordinaria. Mi sono pentito di non aver usato il registratore… voto: 8.

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