TROPPI EQUIVOCI su Rai Due.
TRAMA: Catania, Sicilia. Bruno Costa è un bravo ragazzo, che fa l’idraulico per guadagnarsi da vivere. Un giorno, uno dei tanti giorni della sua odiata vita lavorativa, si reca a causa di una cliente, Anna Zanchi, per ripararle un guasto. Colpo di fulmine: Anna è una bellissima e colta traduttrice toscana che ha in comune con Bruno la passione per la letteratura. I due si amano fin da subito, e molto. Una sera Bruno porta Anna sul mare, a cena fuori, e lì un cameriere comincia a chiamare un certo signor “Bruno Zanchi” (nome di Bruno+cognome di Anna). Un po’ perché brillo, un po’ perché felice, Bruno risponde al telefono con fare scherzoso. La minacciosa voce dell’interlocutore è solo un prologo alla terribile storia di omicidi che quella telefonata innescherà. Infatti, la mattina dopo, mentre Bruno è a lavorare, un sicario della mafia entra a casa di Anna, la tortura per farsi dare informazioni e poi la ammazza. Bruno, affranto dalla perdita della sua donna, intraprende una caccia agli assassini, scatenando una guerra contro la mafia epica e crudele.
CRITICA PERSONALE Ora, a mio parere, “Troppi Equivoci” è un piccolo capolavoro. La sceneggiatura di ferro tratta da Camilleri è una splendida riflessione sul destino e sugli equivoci: se Bruno non avesse risposto con fare ironico a quella telefonata, probabilmente Anna non sarebbe mai morta. E Anna la si rimpiange: è un personaggio ben caratterizzato, una toscana colta e di buona famiglia, tenera, a cui ci si affeziona senza problemi. “Troppi Equivoci” innesta la sua tensione poliziesca sulla storia d’amore andata in frantumi così tragicamente, creando un’atmosfera di disperazione, rabbia e paura degna del miglior Micheal Mann (che è sempre punto di riferimento). Infatti, si possono rivelare, negli intenti degli autori, alcuni influssi di “Collateral”: il destino che si prende gioco degli uomini, il desiderio di riscatto/vendetta/giustizia e, soprattutto, del desiderio di riscatto. In questa storiaccia di mafia, gangster, sicari e amori spezzati, si incontra la splendida poetica “neoclassica” di Camilleri, che riprende suggestioni e temi anche dalla mitologia classica. La regia è puntuale e appassionante, regala buone scene d’azione e molte sequenze appassionanti. Dialoghi molto buoni, colonna sonora straordinaria. Mi sono pentito di non aver usato il registratore… voto: 8.
Etichette: Thriller/Noir/Crime story
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