"Le notti di Salem"
Era il primo libro del "re del brivido" che leggevo (a parte "Shining", che avevo cominciato), e devo dire che mi è proprio piaciuto, sia perché è un libro che riesce veramente a spaventare, ha confermato una mia opinione su King, che mi ero fatto leggendo alcuni suoi brani: oltre all'orrore descritto, il bello è il fatto che King sà ricreare un mondo che và al di là della semplice dimensione fantastica, bensì crea scenari quotidiani (moralmente) terribili, che ricordano i testi delle canzoni di Springsteen e Bob Dylan (che tanto ama citare all'inizio dei suoi libri...). E poi, molti dicono che King goda del male che i suoi personaggi provano nelle sue storie. Secondo me non è così, secondo me King in parte si distacca dalle sue creature in modo da divertirsi a creare scene di paura e morte veramente impressionanti, dall'altro c'è una partecipazione al racconto che non può lasciare indifferenti. Un bellissimo horror.
Uno dei miei compiti in quanto scrittore è quello di assalire le vostre emozioni e forse di aggredirvi - e per far questo uso tutti gli strumenti disponibili. Forse sarà per spaventarvi a morte, ma potrebbe anche essere per prendervi in modo più subdolo, per farvi sentire tristi. Riuscire a farvi sentire tristi è positivo. Riuscire a farvi ridere è positivo. Farvi urlare, ridere, piangere, non mi importa, ma coinvolgervi, farvi fare qualcosa di più che mettere il libro nello scaffale dicendo: "Ne ho finito un altro", senza nessuna reazione. Questa è una cosa che odio. Voglio che sappiate che io c'ero. (S. KING)
Ah, ora capisco cosa volesse fare (cit. da Stephenking.it)
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