Il nuovo inquilino del Quirinale.
Dopo sette anni di grandezza, dovuti alla grande guida istituzionale di Carlo Azeglio Ciampi, la palla passa di mano ad un componente del primo governo Prodi (1996), nonché membro storico del Partito Comunista Italiano.
Ora, pur non essendo affatto di sinistra (mi ritengo un centrista di familiare tradizione DC) non trovo giuste le polemiche sorte a destra, che già parlano di "dittatura". Non siamo eagerati, siamo nel 2000, mica nel medioevo!
Se Napolitano sarà un bravo presidente della Repubblica potrà dirlo solo il tempo, ma sono sicuro che non ci deluderà e che non mi farà rimpiangere la grande guida di Ciampi. Magari posso essere dubitoso della scuola politica del PC durante l'attività di Napolitano (l'appoggio alla Primavera di Praga e all'occupazione dei carri armati sovietici) ma non sono certo io a gridare "dittatura". Ognuno ha fatto i suoi sbagli (democristiani inclusi), personalmente non condivido né accetto le idee della sinistra radicale (neppure degli scritti marxisti, ma non è certo questo il comunismo italiano), ma se queste sono le decisioni della volontà popolare, io le accetto senza problemi.
Che dire? In bocca al lupo!
In quanto a Ciampi, mi è seriamente dispiaciuto che non abbia accettato la proposta di rielezione, ma d'altronde si tratta di una persona molto anziana. Non ce l'avrebbe fatta per altri sette anni. Il suo mandato ci lascia il ritorno in auge del patriottismo di stato, quello più essenziale e giusto, dimenticato da anni di magna-magna generale. Ha richiamato l'attenzione sulla Memoria della Resistenza e della Liberazione, è intervenuto per placare gli animi politici in quella che è stata per cinque anni la peggior campagna elettorale della seconda repubblica e ha soprattutto ridimensionato la figura pubblica delle Forze Armate e soprattutto Istituzioni politiche, troppo spesso dimenticate e derise, senza per questo cadere nella retorica di Stato. Una figura che apprezzo dal più profondo dell'anima, un grande politico e, soprattutto, un uomo veramente "con le palle". Grazie, signor Presidente!
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