Appassionati di horror con le idee annacquate.
Il contenuto di questo post potrà sembrare molto (troppo) critico verso le altrui opinioni. Eppure, si tratta solo di una riflessione personale.
Ieri sera ho finalmente visto "The Fog" di Carpenter e l'ho trovato un capolavoro del cinema horror anni '80, veramente. E' come se Carpenter avesse letto tutti i libri del grande Lovcraft e di Edgar Allan Poe e avesse tramutato tali suggestioni gotiche su pellicola. Ha intelligentemente utilizzato vari luoghi comuni e topoi della letteratura horror anglo-sassone, quali lo scenario di mare (tanto vicino alla Providence amata dal Solitario...), la nebbia, alcune figure quali il lupo di mare e, naturalmente, la nave fantasma (poi ripresa da "La Maledizione della prima luna"). Lo ha fatto donando però narrando la storia in modo estremamente "moderno", con alcuni momenti veramente ben fatti. Fascino horror dei più gotici...
Dando la mia opinione su Filmtv, ho però letto un contributo inquietante da parte di un altro utente: "Tanta nebbia, tanto gotico, ma nessuno schizzo di sangue: che horror è questo?". Sono rabbrividito. Come puoi giudicare un horror soltanto sulla quantità di sangue versato?? L'horror è sì violenza, sì scarico di tensioni e pulsioni, sì Argento, sì Romero, ma è anche mistero, fascino, suspence, atmosfera. Anche io posso mettermi lì e scrivere un racconto pieno di sgozzamenti e squarta-squarta, chiuderlo con un bel finale crudo dove tutti muoiono e dire "Ho scritto un horror estremo, sono un genio". E il mistero? E la suspence? E il fascino gotico? E, soprattutto, scusate, il colpo di genio? Tutti sono in grado di diventare Dario Argento o George Romero, ma non saranno mai Dario Argento o George Romero: gli manca il fascino, gli manca il tocco personale, manca la suspence, mancano le ombre, i sussurri, manca la paura.
Sarà che sono troppo purista, ma per me il racconto horror deve prima di tutto spaventare. E oggi come ieri non basta uno spruzzo di sangue per convincere i veri divoratori di horror (quelli che leggono King, Stoker, Poe e Lovecraft). Serve prenderli, serve stupirli.
Oggi, gli unici che riescono a farlo sono i giapponesi con i loro ottimi film ("The Ring" in testa) mentre altrove si va avanti con la logica "più violenza fisica c'è, più soldi si fanno". Per me va bene, ma se permettete l'horror è un'altra cosa.
Etichette: Cinema
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