5.5.06

La lettura...



Purtroppo, non sono un accanito lettore quanto un appassionato cinefilo, per l'unico motivo che ho talmente tante cose da fare per sfogarmi quando la sera voglio "staccare la spina" che il libro, per me, non ha spazio. E' un vero peccato, soprattutto perché penso che il libro sia un modo straordinario per vivere un'avventua in prima persona.

Però in questo periodo sto leggendo un libro veramente bello: "Fahrenheit 451" di Ray Bradbury. Ne avevo già parlato approposito di "Equlibrium", che lo cita a pieno diritto. Per il momento sto quasi a metà del romanzo, che è un intrigante thriller di fantascienza con connotazioni politico-psicologiche molto curate ed appassionanti. Un libro che fa riflettere, soprattutto per il nesso libro-intelligenza-libertà. Ieri sera ho letto un passo stupendo, in cui si spiegava la concezione della dittatura culturale che fa bruciare i libri per fermare i pensieri umani: "Qualcuno ha scritto un libro sul tabacco e il cancro ai polmoni? I fabbricanti e i fumatori di sigarette piagono? Alle fiamme il libro! Serenità, Montag. Pace, Montag" dice Beatty, il capo dei vigili del fuoco, all'eroe Guy Montag. Ho trovato il pensiero spaventosamente geniale: il male che annulla le emozioni stesse per tenere a bada gli uomini. Non pensare alle cose cattive, annullare le coscienze. E' spaventoso quanto Bradbury faccia capire bene un concetto come questo solamente da una simbolica battuta.

Spero veramente di riuscire a finire presto questo libro, perché è tremendamente intrigante il fatto che Bradbury, un autore vissuto in gioventù nella provincia campagnola del Midwest, possa aver dato vita ad un "incuno metropolitano" tanto visionario e tanto affascinante... che spettacolo, mi piace tantissimo.

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