26.4.06

Questione di punti di vista...

Ieri sera, su La 7, è partito il nuovo programma di Maurizio Crozza, Crozza Italia. Mi ritengo essere un appassionato di comicità italiana, adoro gli sketch di Aldo, Giovanni e Giacomo e di altri grandi del panorama italiano. Mio padre mi aveva consigliato Crozza, oltretutto lo sketch pubblicitario del programma che fa il verso a "Il Padrino" è stupendo.

Comincia dunque il programma, con uno sketch niente male su Papa Ratzinger e il suo atteggiamento anti-sinistra. Io non condivido, però devo dire che era esilarante. Insomma, c'era Crozza vestito da papa intento in un monologo rivolto ai fedeli, ma appena pronunciava alcune parole chiave (unione, ulivo, comu-nione), si bloccava. E questo è stato veramente divertente. Poi, però, si è passati al classico one man show con tanto di conduttore in mezzo al pubblico, veramente un tipo di comicità che non mi piace.

E poi troppa politica. Non puoi costruire uno show che parte alle 21.00 e termina alle 23.00 solo e soltanto sulla satira politica e sociale (peraltro abbastanza corretta, abbastanza). Non mi piace il genere, ammetto di essermi annoiato, più che divertito. Troppo pesante, troppo parlato, troppo polemico.

Alla fin-fine, il bello di Aldo Giovanni e Giacomo o di Proietti, o di altri, è che usano lo sketch teatrale come arma per far divertire. Per esempio, ci sono alcune scenette del vecchio "Tel chi el telun" che mi fanno scompisciare solamente a pensarci... certo, ci può essere chi apprezza questa comicità al limite della satire (un pò come Beppe Grillo o la Guzzanti) ma personalmente (e dico personalmente non per fare polemica, ma per esprimere unicamente una mia opinione) preferisco guardarmi Luca e Paolo. Saranno più stupidi (come intenti o come modi di far ridere) ma almeno ti mettono davanti lo spettacolo comico, una situazione su cui poter ridere sopra. Probabilmente sono uno dei pochi a cui Crozza Italia non è piaciuto, ma forse mi aspettavo semplicemente qualcos'altro. Peccato, perché Crozza-don Vito non era male.

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2 Comments:

Blogger Bigio said...

La satira non è una comicità al limite, è una comicità. Attualmente la satira in Italia è fiacca, spuntita e inefficace, il che la rende anche noiosa e infantile (vedi striscia la notizia). La satira invece è una comicità adulta e per adulti, che non ha nulla a che vedere con le -divertentissime- battute di Aldo, Giovanni e Giacomo. La satira fa riflettere, è amara, fa sorridere e nel contempo lascia il segno, morde, è cattiva la satira, è irrispettosa, è feroce.
E parla di politica, potere e sesso. Da sempre. In Italia di sesso in TV non si può parlare, di potere nemmeno sennò ti cacciano alla prima puntata. Non resta che la politica, che però fa ridere anche senza bisogno dei comici.
Sinceramente tra le battute 'simpatiche' di certi comici politically-correct, preferisco la crudezza e la sincerità di Grillo o di Luttazzi. La differenza tra uno schetch di Aldo, Giovanni & Giacomo e le scoregge di Pierino è che i primi non vogliono abbassarsi a quel livello, ma dal punto di vista della denuncia sociale, della riflessione, della verità sottintesa... sono identici. Naturalmente però i comici che piacciono a me sono troppo intelligenti per il pubblico TV, che guarda i Vanzina e i reality show, e infatti in TV non ci vanno più.

8:34 PM  
Blogger Aragorn said...

Infatti, ho distinto le due cose :)

9:46 PM  

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