18.5.06

Onore a chi scende in campo...


...e non si fa prendere a pesci in faccia: Joseph Ratzinger. Partiamo dal principio. E' un anno che questo teologo bavarese è salito al soglio pontificio dopo la grande guida di Giovanni Paolo II. E' un anno che è deriso, chiamato "fascista" e "nazista" per aver difeso la sua fede tradizionale contro il completo sfascio della famiglia proposto dalla società moderna. Non solo dalle forze di estrema sinistra, ma anche dal capitallismo più estremo e socialmente alienante.

E' stato attaccato perché ancora crede in ciò che dice la Bibbia e perché non diluisce il vero spirito della religione cattolica, senza per questo divenire un dittatore teocratico come si vuole far credere. Ho sentito gente andare contro questo nuovo Papa perchè "è troppo bigotto", perché "si mangia i comunisti" (che vanno quasi-sempre contro la Chiesa) e perché si impegna a dare senso compiuto ad alcuni precetti etici basilari per la sopravvivenza di una società civile: famiglia, libertà di culto. Lo attaccano perché non permette di usare il preservativo? Ebbene, che deve fare? Gridare "fate come cavolo vi pare, la vita non è importante"? Oppure "fatevi pure mettere in cinta, tanto poi c'è l'aborto". La verità è che alla gente non và più di usare la testa. Non vuoi avere bambini? Non serve il preservativo, basta non fare sesso. E' fascismo, questo? No, io lo reputo buon senso.

Stamattina Ratzinger si è messo in discussione: ha reagito, è sceso in campo, ha lottato contro l'indifferenza e la stravaganza che regna nella nostra povera società. Ha detto «Non commettiamo alcuna violazione della laicità dello Stato» nel difendere la grande eredità cristiana dell'Europa e dell'Italia, la vita e la famiglia nonché «le istanze etiche (...)«Nelle circostanze attuali richiamando il valore che hanno per la vita non solo privata ma anche pubblica alcuni fondamentali principi etici, radicati nella grande eredità cristiana dell'Europa e in particolare dell'Italia, non commettiamo dunque alcuna violazione della laicità dello Stato, ma contribuiamo piuttosto a garantire e promuovere la dignità della persona e il bene comune della società».

E per me questo non è nazismo, è credere ancora in qualcosa che non sia utopia.

P.S. Per quanto mi riguarda, se la parata del 2 Giugno sarà abolita, sarà la sconfitta più grande perpretrata dalla superficialità. Perché il 25 Aprile, in cui si festeggia la lotta contro i nazisti, è santo e intoccabile, mentre qualsiasi celebrazione dei padri di famiglia che si arruolano nell'esercito è contrastata? Anche i partigiani avevano in mano i fucili, non solo i soldati "servi dello stato". Per quanto mi riguarda, il 2 giugno non si tocca!