15.5.06

Luciano... e gli altri

Vorrei spendere due parole sul caso del calcioscommesse, che in questi giorni sta disgustando l'Italia sportiva.

Non sono un appassionato di calcio, anche se un tempo tifavo per la Lazio. Non è uno sport che mi interessa più di tanto, sono molto più appassionato di Formula 1, di Ferrari, naturalmente!

Ma non posso che essere lieto del fatto che Moggi e tutti i suoi amichetti siano stati incastrati: oltre ché la più grossa truffa degli ultimi vent'anni, l'affare Juve 2006 (e non solo) si è rivelato essere la conferma di mie svariate teorie. Possibile che la Juve non avesse mai avuto un calo? Possibile che tutti, dalla critica sportiva ai tifosi sino ai politici, ne andassero così fieri decantando dell'imbattibilità della "vecchia signora"? Oh, qui si sta parlando di una quantità esorbitante di partite truccate o malraccontate, di minacce agli albitri, ai dirigenti, ai cronisti... qui si sta parlando di mafia. Il problema ha radici molto profonde: le squadre, oggi, non sono più ciò che si vede sul capo da gioco nei 90 minuti di partita domenicale, sono delle vere e proprie industrie. Calciomercato, merchandeising, contratti televisivi, diritti sportivi, fiumi e fiumi di milioni di Euro che girano ogni giorno fra i signori del pallone italico, mentre ci sono famiglie che debbono aspettare anni per avere figli a causa delle avverse condizioni economiche! Basta leggere a quanto ammonta lo stipendio di un calciatore, ovvero di un tizio che dà i calci al pallone una volta alla settimana, per farti venire il voltastomaco.

Ma siamo sempre lì: l'Italietta del provincialismo e della degradazione sociale, nascosta sotto falsi ideali e barocchi strati patinati. Che tristezza...