13.1.07

MORTE DI UN CONFIDENTE


Episodio della serie “Crimini” ambientato a Padova, ancora diretto dai Manetti. Che stavolta deludono un po’.

TRAMA:

Giulio è un poliziotto che lavora nella squadra speciale anticrimine di Padova. Aggancia confidenti, li fa parlare, e poi incastra i delinquenti “veri”. Poi, la sua vita sembra prendersi gioco di lui: nel giro di un anno, a causa di un’indagine fallita, perde un testimone, il suo matrimonio fallisce, il suo lavoro diventa il suo incubo.

I suoi superiori riescono a convincerlo a tornare in azione, prendendo contatto con un informatore, Ortis, per indagare su un traffico di armi e droga. Ma quando la Guardia di Finanza si mette in mezzo, tralasciando così ogni normale misura di sicurezza per il testimone, Ortis e sua moglie vengono uccisi dai trafficanti, e Giulio, naturalmente non se lo perdona. Intraprende così una singolare caccia all’uomo per vendicare Ortis e scacciare i fantasmi del passato…

CRITICA PERSONALE

Una trama che ripercorre i clichè del noir poliziesco, scavando attraverso i dubbi e le fobie di un uomo allo sbando, non è terreno nuovo per questo genere di crime story. L’originalità ne risente tantissimo, la sensazione di “deja-vù” è enorme; si potrebbero citare altri mille racconti e film basati sulle stesse tematiche, senza che nessuno, neppure Massimo Carlotto (autore della storia) possa obiettare. E poi, c’è da dire che al povero Giulio gliene succedono proprio “di cotte e di crude”: mai vista una narrazione così piena di disgrazie e di tragedie che colpiscono un solo uomo! La scarsa cura per i dettagli nella sceneggiatura, che risulta macchinosa in alcuni punti-chiave mal risorti, non fa altro che aumentare la delusione per questo film. Anche i Manetti sono sottotono, tutto sommato, gli manca quel brio messo negli altri due episodi da loro diretti. Alla fine si ha l’impressione di vedere una puntata di “Coliandro” senza senso dell’umorismo, ma con tematiche identiche e trattate in modo non approfondito. Il film azzecca gli attori giusti, i dialoghi sono buoni. Ma alla fine il film rimane “a metà”, non decolla del tutto e la trama, a mio avviso un po’ superficiale, dà il colpo di grazia. Buona la colonna sonora, discreto il ritmo, ma non arriva ai livelli del film tratto da De Cataldo (diretto, se si ricorda, dagli stessi Manetti). Insomma, l’operazione scricchiola. Voto: 61/ 2.

Etichette: