4.1.07

"IL BAMBINO E LA BEFANA" su RaiDue

In tema con i giorni di festa, RaiDue ha trasmesso anche la quinta puntata di “Crimini”, diretta dai Manetti Bros, interpretata da un cast apprezzabile, senza dubbio la migliore del ciclo, per ora.

TRAMA:

Piazza Navona, festa dell’Epifania. Il piccolo Carlo viene rapito da una misteriosa figurante della Befana e portato via alla madre, donna cinica e madre alquanto “distratta”. Adriana, la rapitrice mascherata, è in realtà solo la punta di un’iceberg costituito da una banda italo-slava che fa capo a Giangilberto, squattrinato dai modi detestabile, nonché patrigno di Carletto! A questo punto entra in scena un misterioso barbone di origine lituana, ex-poliziotto, Vilnàs, ed un altro slavo, Damir, delinquente senza scrupoli che “rapisce” a sua volta Carletto da Giangilberto, suo ex-socio.

In un’unica giornata, le vite di cinque persone cambieranno per sempre…

CRITICA PERSONALE

Abbandonati quasi del tutto i toni da fumetto di “Rapidamente”, i Manetti mettono in scena una storia thriller/noir con i fiocchi. Non solo l’intreccio della storia è ben congegnato e tutti i tasselli rientrano al loro posto, ma si può dire che “Il Bambino e la Befana” colpisce perché si riconosce uno “stile” fra le sue pieghe, l’idea di girare un noir serio, appassionante, “sporco” e dai toni cupi, ma soprattutto “realistico”. A contribuire a questo ci sono i Manetti, che come al solito regalano pillole manniane in gran quantità con l’uso del digitale e con sequenze veramente buone, il cast, atipico e convincente, ed una sceneggiatura di ferro, che racconta Roma in modo efficace (non eccelso, forse). Tutto il film è ripreso in diretta, assistiamo all’evolversi della giornata con ritmo veloce e intenso, mentre flashback e flussi di coscienza raccontano l’origine della storia: si entra, con maggior forza degli altri film, nella sporcizia della criminalità organizzata romana, fra trafficanti, giocatori d’azzardo, banditi professionisti, e al contempo in una Roma bella perché “folkloristica”, con tutti i suoi colori di strada, le sue mille lingue e le tante facce losche, fra i suoi eroi e i suoi emarginati. Forse, pur non entrando troppo in profondità, “Il Bambino e la Befana” è il più riuscito fra i film di “Crimini” proprio perché è riuscito a raccontare con mirabile lucidità un mondo ed uno stile di vita, quello della capitale. Buona, inoltre, la caratterizzazione dei personaggi: Ivan Frenek, il poliziotto/barbone, e Giampaolo Morelli (Coliandro!) sono i migliori in assoluto. Ottimo film per la TV, non c’è che dire. Voto: 8+.

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