24.4.06

Ma senti chi parla...

... di antisemitismo. Il terzo post del giorno è, al contrario di ogni pronostico, un articolo politico.

Si da il caso che oggi il presidente iraniano Ahmadinejad abbia nuovamente attaccato Israele a parole. A me non importa molto del nucleare (penso che nessuno sia così stupido da compromettersi con le armi atomiche, neppure gli integralisti islamici). Ma le parole del presidente d'Iran sono troppo gravi, a mio parere:

"Logicamente, questo falso regime non può sopravvivere", ha affermato Ahmadinejad, che nei mesi scorsi aveva invocato la cancellazione di Israele dalla mappa geografica. E, rivolgendosi ai Paesi europei, ha chiesto: "Perchè li avete costretti (gli ebrei, ndr) a rifugiarsi in Palestina? Perchè pensate che stiano bene in Palestina? Se ne sono andati a causa del vostro antisemitismo [...] aprite le porte di questa grande prigione - ha intimato ancora il presidente iraniano - e lasciate che il popolo decida per sè. Vedrete che ritorneranno nella loro madrepatria". L'ultimo attacco di Ahmadinejad allo "Stato sionista" risale a dieci giorni fa, quando aveva sostenuto che il Paese "verrà spazzato via da una tempesta [...] L'antisemitismo in Europa ha costretto gli ebrei a lasciare i loro Paesi d'origine, e quello che hanno fatto è stato di occupare un Paese che non era loro ma dei palestinesi"". da ("La Repubblica.it").

Ora, è pur vero che nessuno stato (neppure Israele) è perfetto. Ma che, alla vigilia della Giornata della Memoria alla Shoah dello stato israeliano, un teocratico come
Ahmadinejad abbia attaccato in modo così duro Israele, con affermazioni tanto ignoranti, lo trovo vergognoso. Soprattutto per lo scopo del presidente: distrarre la popolazione iraniana, ridotta all'osso da povertà e oppressione, creando un nemico esterno (Israele, appunto). Una questione politica.

Primo, gli Israeliani sono in primis ebrei, e gli ebrei sono stati cacciati in Europa dopo la Dispora, la distruzione del Tempio di Gerusalemme da parte dei romani dell'imperatore Tito. Quindi, c'erano già 1000 anni prima che gli islamici si insediassero Gerusalemme (una città ebrea nelle origini). Secondo, musulmani ed ebrei hanno convissuto in Palestina insieme sino alla formazione di Israele (non certo una cessione totalmente filantropica da parte dell'Occidente, quanto per creare un punto d'appoggio strategico nello scacchiere mediorientale), quando il popolo ebraico ha trovato quella Terra Promessa descritta nella Bibbia ad Abramo e Mosé (pur con tutti gli intenti espansionistici espressi dopo il 1946). Quando Israele fu istituito come stato, ci furono delle appropriazioni indebite di territori da parte dei governi di destra, perfettamente incriminabili, verso i musulmani palestinesi, ma se permettete da qui a parlare di cancellazione di uno Stato (l'unica vera democrazia in mezzo ad Iraq, Iran, Giordania e Libano) mi sembra veramente criminale. Soprattutto dopo Auschwitz. Ahmadinejad è un volgare dittatore teocratico, una di quelle figure che mi riporta in mente certe inquietanti figure del passato...

P.S. se domani avrò tempo, come spero, un bel post dedicato alla liberazione e alla resistenza anti-nazista è assicurato (ci mancherebbe...).

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3 Comments:

Blogger Bigio said...

Su 'Il Secolo d'Italia' di ieri, si richiedeva uguale rispetto per i repubblichini quanto per i partigiani. Ma andate affanc***. E buon 25 aprile.

10:04 AM  
Anonymous Anonimo said...

Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

10:11 AM  
Blogger Aragorn said...

COndivido pienamente, Luigi. Veramente.

6:07 PM  

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