L'Oscar s'avvicina...
Oscar: nome leggendario, tanto rispettato quanto sbeffeggiato (forse non a torto).
Statuetta d'oro, ambita e desiderata da quasi tutti i grandi del cinema Occidentale... si può dire che oggi qualsiasi regista che non abbia mai ricevuto un premio dell'Academy Award sia considerato un pò meno di quel che vale. Sì, perché l'Oscar è sinonimo di "glamour", e dato che il cinema occidentale è (purtroppo) incentrato sul glamour, il valore dei film non viene giudicato dal loro vero significato artistico (perché io personalmente considero il cinema un'arte, come la letteratura, la pittura, la danza, la musica... che differenza c'è fra Picasso e Kubrick? Fra Dante e Coppola? Nessuno, per me). Questa "invettiva" contro l'illustre premio è lanciata tra l'altro da uno (io) che è hollywoodiano fanatico. Amo tutti i simboli dell'industria hollywoodiana, da Spielberg a Lucas, a John Wayne. L'Oscar è però un'arma a doppio taglio: se è vero che rappresenta "la vetta" per ogni bravo regista occidentale (e non solo) per quanto riguarda gloria e ricchezze, è anche vero che troppi grandi sono rimasti senza Oscar. Due nomi su tutti? Kubrick, Stanley, di New York, regista di "2001: Odissea nello Spazio" e Hitchcock, Alfred, inglese, regista di uno dei capolavori assoluti del cinema, "Vertigo: La donna che visse due volte". Sono mancanze che pesano.
Ma la lista potrebbe continuare, eccome. Penso alla mancata nomination nel 2005 per "Collateral", penso all'Oscar andato nel '98 a "Shakespeare in Love" anziché a "Salvate il soldato Ryan", e così via... no, l'Oscar non è certo quel tempio del cinema che vorrebbero farci credere. Quest'anno penso di poter sperare di ricredermi: forse un altro eccellente escluso, Martin Scorsese, potrebbe finalmente vincere il suo primo Oscar con "The Departed". Io lo spero, visto che il film è bello e io non vedo l'ora che esca in DVD, ma Scorsese è troppo violento e troppo "onesto" per piacere ai ragazzi che vivono agiati sù a Beverly Hills e Mulholland Drive, temo. Forse faranno vincere "Lettere da Iwo Jima" di Eastwood (che deve essere bello, caspita), oppure l'ennesima "falsa rivelazione musicale" dopo il fintroppo celebrato "Ray", ossia "Dreamgirls". Io tifo MARTIN!
Etichette: Cinema
0 Comments:
Posta un commento
<< Home