Il paese di Pulcinella
Okay, oggi ho avuto una conferma. Vivo in un paese incivile. Ieri sera è morto un agente di polizia in servizio di Catania, durante gli scontri con i "tifosi" (delinquenti!) del Catania e del Palermo. E' morto un padre di due ragazzi, e questo mentre stava compiendo il suo dovere, ovvero cercare di impedire a dei delinquenti di trasformare un "gioco" nell'occasione per raggiungere scopi "economici" tramite la violenza. Due punti, due considerazioni:
1)L'imboscata di ieri sera ai danni di dei FUNZIONARI STATALI non è avvenuta "per caso". E' avvenuta perché gli ultras, che non hanno nulla in comune con i veri tifosi, hanno innescato l'ennesimo ricatto contro le società calcistiche per farsi firmare nuovi abbonamenti gratuiti, nuove offerte promozionali, senza sborsare un Euro. Hanno detto: voi non ci fate fare i cavoli nostri? E noi vi trasformiamo Catania in Stalingrado. Ed un poliziotto c'è rimasto secco. Quindi, basta dire solamente che gli ultras sono dei "folli": sono proprio dei delinquenti, che lo stato civile, appunto perché rappresentante di tutti, deve combattere, estirpare.
2)Se ormai il calcio si è trasformato in calciopoli e in violenze programmate, in criminalità, allora dico io, CHIUDIAMO GLI STADI: sgonfiamo il pallone, sciogliamo le squadre, sospendiamo i campionati, perché tanto il calcio idealizzato che c'era una volta si è trasformato in un obbrobrio, una vomitevole manifestazione dell'idiozia, tutta italiana, che infanga la cultura, la società e lo Stato.
Quest'idiozia italiana è la madre di scandali, paradossi, veri e propri esempi di delinquenza, su cui la legge e la coscienza civile italiana non riesce a reagire come dovrebbe. Oggi, qui in Italia, i politici non prendono "veri" provvedimenti sugli ultras per paura di "invadere" la sfera sportiva con la politica, oppure perché sanno che quei provvedimenti colpiranno anche organizzazioni o attività in cui hanno investito. Questa è la nostra Italia. Bella roba. L'affronto più grande: stamattina, nella piazza in cui l'ispettore è morto, ossia la scena del crimine, soggetta alle indagini della scientifica che "dovrebbero" portare a dei risultati certi sulla morte dell'uomo, è stata teatro del settimanale mercato cittadino: questo vuol dire che la polizia di Catania non ha potuto svolgere le regolari indagini sull'omicidio di un uomo e, ancor più grave, di un funzionario di polizia assassinato da persone riunite in una associazione per delinquere finalizzata all'estorsione economica.
Siamo proprio nel paese di Pulcinella. Vergogna!
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2 Comments:
Adesso ci sono scappati due morti, ma non dimentichiamoci che ogni domenica ci sono decine di ferite. Non dimetichiamoci che appena un anno fa si scoprì che le squadre ricche si compravano gli arbitri e decidevano i risultati a tavolino. Non dimentichiamoci che Paparelli è morto 20 anni fa con un razzo piantato in un occhio lanciato da un tifoso della curva avversaria. E che Totti è pagato 6 milioni di euro all'anno mentre gli insegnanti dei nostri ragazzi li pagano 16.000 euro.
Ma il calcio non è uno sport. Non più. E' una mafia, come tutto in Italia. C'è chi compra gli arbitri, chi prende la percentuale sugli incassi allo stadio, chi decide quanto deve vincere la sua squadra perché le azioni salgano o scendano. Ma che sport può essere uno sport in cui le squadre sono quotate in borsa??? Dove se Totti segna c'è chi guadagna miliardi? E dove se Totti non segna, c'è qualcuno CHE LI PERDE, ed è questo l'importante!
Gli stadi NON si chiuderanno finché ci sarà gente che CI GUADAGNA a tenerli aperti. Che ci guadagna a fomentare il tifo più becero e violento perché quelli che si prendono a sprangate la domenica sono gli stessi che comprano i biglietti tutte le settimane. Forza Roma e Forza Lazio ormai sono urla di guerra, che non hanno niente a che vedere con l'agonismo, o con la squadra del cuore. Sono diventati gli slogan di ideologie fasulle basate su idolatria di uno sport alla quale si consacra anche la televisione, la radio e la politica.
Altro che paese di Pulcinella, questo è il paese di Balanzone!
Ed hai ragione, hai!
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